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Protesi dentale fissa

Quali sono le tipologie di protesi dentali? Perché scegliere una protesi fissa?

Cosa sono le protesi dentarie fisse?

Le protesi dentarie fisse consentono di sostituire i denti mancanti o danneggiati.

Sono fisse perché vengono applicate in modo permanente, cioè non possono essere rimosse in modo autonomo.

Sono cementate a denti naturali.

Protesi fissa

Sostituisce i denti mancanti.
Ripristina denti distrutti.
Migliora l’estetica.

Le tipologie di protesi fisse

Corone.
Ponti.
Faccette.
Intarsi.
Maryland bridge.
California bridge.

Quali sono i vantaggi

Estetici e funzionali.

I vantaggi

La protesi fissa ha la funzione primaria di ripristinare la completa funzionalità del dente esistente e la sua sostituzione, se mancante.

Migliora e perfeziona l’estetica. Sono i dettagli che fanno la differenza.

Facilita l’igiene orale quotidiana, grazie al miglioramento della forma anatomica dei denti.

Il miglior materiale per la realizzazione di protesi dentarie fisse è lo zirconio-ceramica e lo zirconio monolitico: lo zirconio monolitico per i denti posteriori e per lo strato interno dei denti anteriori. I denti anteriori vengono successivamente stratificati con la ceramica superficiale per garantire la massima estetica del manufatto estetico.

I materiali

È un materiale biocompatibile che garantisce solidità e resistenza alla protesi e, grazie alla sua traslucenza, è praticamente uguale a un dente naturale.

Le capsule in zirconio-ceramica non hanno i bordi neri ed è molto difficile distinguerle dai denti naturali.

In alcuni casi si usa il disilicato di litio (intarsi), un materiale molto simile allo zirconio-ceramica. Solo in rarissimi casi viene utilizzata la metallo-ceramica oppure oro ceramica.

Tipologie di protesi fisse

Corona singola

La corona è una protesi per il dente singolo che ha perso molta sostanza dentale, ma ha ancora la radice. Si cementa al dente opportunamente preparato (moncone). La corona permette di recuperare un dente distrutto e di conservarlo ancora per molti anni.

Ponte

Il ponte consente la riabilitazione di settori dove si è perso il dente sfruttando quelli ancora presenti. Si può applicare il ponte in uno spazio compreso tra due denti esistenti, anatomicamente validi, saldi e ben radicati (denti pilastro del ponte), opportunamente preparati.

L’applicazione del ponte è una tecnica consolidata, senza intervento chirurgico. Nei casi in cui i denti pilastro siano compromessi, sarà necessario curarli e ricorstruirli in modo adeguato.

Applicando un blocco unico, l’igiene quotidiana può risultare più difficoltosa da svolgere. Sarà necessario l'utilizzo quotidiano di scovolino o filo interndetale super floss. È importante mantenere in salute i denti pilastro.

Faccette

Le faccette sono sottili lamine in ceramica che vengono cementate sulla superficie esterna (vestibolare) dei denti.

I denti naturali vengono opportunamente preparati, con una limatura superficiale, che serve a creare lo spazio necessario per accogliere le faccette delle giuste dimensioni. Questo permette che la faccetta abbia uno spessore sufficiente per non rompersi e che una volta cementata il dente abbia una dimensione uguale ai denti naturali.

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Altre tipologie di protesi fisse

Intarsio

Si applica su denti posteriori (molari e premolari) quando questi hanno perso più della metà della loro corona. È una tecnica poco invasiva che permette di ricostruire la parte del dente mancante in laboratorio per poi essere cementato sulla parte residua del dente appositamente preparato, mantenendone gran parte della struttura sana.

Maryland Bridge

È un tipo particolare di ponte indicato in caso di perdita di un elemento singolo nella zona anteriore della dentatura. Viene incollato sulla parte interna dei denti pilastro con delle micro-alette. È un intervento protesico semplice, veloce, esteticamente molto valido. In 15 giorni è possibile riavere il proprio dente.

Può essere un’alternativa all’impianto, soprattutto in caso di mancanza di osso.

California Bridge

Ha le stesse caratteristiche del Maryland Bridge e viene utilizzato nella zona posteriore della dentatura. Le micro-alette vengono incollate nella parte masticante. Anche il California Bridge può essere un’alternativa all’impianto, soprattutto in caso di mancanza di osso.

Le corone in resina a tempo determinato (denti provvisori)

Prima di finire in modo perfetto il lavoro è necessario applicare degli elementi provvisori, con un cemento particolare che può essere facilmente rimosso nelle fasi intermedie di controllo e intervento.

Il provvisorio resta in bocca da 2 a 6 mesi, perché:

  • aiuta la guarigione dei tessuti;

  • riabilita immediatamente funzionalità ed estetica;

  • ricopre i denti limitati, evitando sensibilità e carie;

  • serve per testare i parametri occlusami ed estetici per il lavoro definitivo.

In questo periodo è necessario monitorare la situazione. Se si avvertono movimenti è necessario un intervento tempestivo per ripristinare la cementazione corretta.

In casi più complessi possono essere necessarie più di una serie di denti provvisori.

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Clinical cases

The phases of the route

Impronta e analisi

L’impronta, analogica o digitale, serve per pogettare il “modello di studio” per analizzare com'è la situazione della bocca del paziente.  Dall'analisi dell'impronta si possono progettare e realizzare i primi provvisori. 

Check-up odontoiatrico

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Impronta definitiva

Dopo aver ottenuto i risultati attesi e denti e gengive sono in condizioni ottimali, si può procedere con la rilevazione dell’impronta definitiva, quella sulla quale verrà costruita la protesi permanente. In caso di impronta analogica vengono utilizzati materiali altamente performanti e precisi (siliconi). Per l’impronta digitale, invece, viene utilizzato uno scanner intraorale (telecamera specifica). L’obiettivo è di ottenere una copia esatta di denti e gengive presenti in bocca. L’odontotecnico usa l’impronta per costruire il modello di precisione su cui poi realizzerà il lavoro definitivo.

L'impronta dentale

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Prova protesi

La prova è necessaria per verificare precisione, funzionalità ed estetica della protesi. Si rimuove il provvisorio, si inserisce la protesi e, insieme al paziente, si valuta il risultato e se sono necessarie eventuali modifiche. Se necessario, vengono fatte altre impronte. Viene rimontato il provvisorio, in modo da dare al paziente il massimo comfort nell’attesa della consegna definitiva.

Prova protesi

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Inserimento della corona in resina (provvisorio)

I denti vengono preparati per l’inserimento della corona in resina. Pur se fatta a misura, la corona deve essere adattata con delle resine specifiche a queste preparazioni (ribasatura). Il medico definisce i tempi necessari affinché il provvisorio produca gli effetti voluti. Durante il periodo sono necessari dei controlli.

La protesi dentaria

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La realizzazione della protesi

L’odontotecnico realizza il “cuore” preciso della protesi utilizzando materiali biocompatibili (zirconia, ceramica, disilicato). Questo “cuore” deve adattarsi perfettamente al margine del dente e della gengiva. A questo punto il dente viene completato al 90% per la prima prova.

Laboratorio tecnico per realizzazione protesi

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Prova finale e consegna

L’odontotecnico completa la protesi sulle indicazioni ricevute. Se necessario, viene fatta una seconda prova. Altrimenti si passa alla consegna del lavoro finito. Dopo la rimozione del provvisorio, la protesi definitiva viene cementata, spesso in modo definitivo ma a volte con cemento provvisorio per permettere una maggiore adattabilità. Dopo 10 giorni circa viene effettuato un primo controllo, per verificare la corretta chiusura e funzionalità.

Protesti fissa, la prova finale

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